Nel 1980, Ingrid Newkirk ha co-fondato People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) quando il pelliccio era considerato un simbolo di status. PETA ha giocato un ruolo significativo nel deviare l'industria della moda dal pelliccio attraverso tattiche di protesta aggressive, campagne mediatiche e coinvolgimento delle aziende. Calvin Klein è stato uno dei primi grandi marchi di moda a diventare senza pelliccia dopo la protesta di PETA nel 1994. I social media e una crescente conversazione culturale sull'consumo etico hanno ulteriormente contribuito al declino del pelliccio nell'industria. Sebbene il pelliccio compaia ancora occasionalmente sulle passerelle, è ora illegale venderlo in California e gli sciami di Covid nelle fattorie europee di visoni ne hanno diminuito lo status. L'obiettivo attuale di PETA è rendere altri materiali derivati dagli animali come lana, pelle e piume altrettanto inaccettabili quanto il pelliccio mettendo in evidenza problemi come la spiumatura in vita e le condizioni in cui gli animali sono allevati, trasportati e macellati. Tuttavia, eliminare la pelle o la lana è difficile per la maggior parte dei marchi, poiché questi materiali sono essenziali per l'industria. PETA rimane determinata e mira a cambiare l'industria, proprio come ha fatto con il pelliccio decenni fa. Man mano che sempre più aziende si rivolgono ai consumatori che cercano prodotti amici del clima, degli animali e delle persone, vengono esplorati materiali alternativi. Il marchio danese Ganni ha promesso di smettere di utilizzare pelle vergine, mentre aziende come Kering, Prada e Hermès stanno sperimentando materiali biofabbricati. Tuttavia, questi nuovi materiali sono ancora nelle prime fasi di sviluppo e spesso presentano limitazioni. PETA sostiene che le industrie della lana e della pelle siano altrettanto crudeli, nonostante le affermazioni di pratiche di allevamento responsabile. L'organizzazione intraprende campagne di pressione, diplomazia aziendale e proteste per persuadere i marchi a cambiare le loro politiche. PETA utilizza anche i social media e le immagini per sensibilizzare e ha considerato azioni legali contro i marchi che fanno false affermazioni sui materiali animali di origine responsabile. PETA rimane impegnata a cambiare l'industria e continua a puntare sui marchi nelle sue campagne di moda.
E ora, per un tocco di glamour e divertimento al nostro articolo! Wow, ragazze e ragazzi, avete sentito? La moda sta subendo una trasformazione epocale grazie a degli eroi della pelliccia - sì, avete capito bene, stiamo parlando di PETA! Ingrid Newkirk e la sua squadra di supereroi della moda stanno scatenando una rivoluzione sulle passerelle, e questa volta non c'è spazio per il pelliccio o per pratiche crudeli. Immaginate Calvin Klein in una capanna di protesta contro la pelliccia, sì, esattamente come immaginate! Ma aspettate, non è finita qui. Abbiamo una lista di celebrità che si sono uniti alle campagne di PETA per abbracciare uno stile di vita cruelty-free. Da Natalie Portman a Joaquin Phoenix, queste star stanno dimostrando che l'essere alla moda può essere gentile con gli animali! E non dimentichiamoci di Stella McCartney, la regina della moda sostenibile, che continua a stupirci con la sua eleganza etica. Oh, e se state pensando di cambiare il vostro guardaroba, date un'occhiata a Ganni, che ha deciso di rinunciare alla pelle vergine e abbracciare un futuro più green. Sì, ragazzi, il futuro della moda è qui, ed è etico, è sostenibile, ed è assolutamente chic!
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